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07/05/2009 12:04 PM |
Intervista a Francesco Molinari |
- Ottimo inizio di stagione. C'è un motivo specifico?
"In realtà non ho cambiato quasi nulla, se non l'aver curato un po' meglio degli altri anni la preparazione fisica. Credo che sia continuazione di un processo di maturazione, di crescita, di miglioramento derivato in buona parte dai risultati del 2008, che reputo ottimi".
- C'è anche una gestione oculata degli impegni?
"A inizio stagione i viaggi sono molto lunghi e di conseguenza è necessario dosare le energie. Naturalmente l'esperienza maturata in precedenza è fondamentale nelle scelte".
- Giochi in casa: più problemi o più emozioni?
"Non ho particolari problemi, però l'emozione sarà forte. Per me sarà, comunque, un torneo speciale perché ci saranno componenti che non sono usuali: conosco molto bene il campo, avrò al seguito molti più amici che al Castello di Tolcinasco e, soprattutto, dormirò in casa".
- Senti la pressione di dover vincere o almeno di dover offrire una grande prestazione?
"Più o meno sono nelle condizioni degli altri anni. Non è una novità. La forma è buona e, pertanto, mi attendo una prestazione adeguata. La pressione ce l'abbiamo addosso per tutta la stagione, in qualsiasi gara, per cui non mi cambia molto. Certo mi auguro di disputare qui in particolare un bel torneo, ma il desiderio di giocare bene e fare risultato è una costante che mi accompagna anche in tutte le altre gare".
- Come spieghi le ricorrenti partenze lente e i recuperi nei turni successivi? E' solo un caso?
"Quando le cose funzionano il gioco migliora con il passar dei giri e poiché nelle ultime due giornate il campo è più selettivo è facile operare dei recuperi. Qualche avvio poco brillante lo reputo del tutto casuale".
- Non ritieni che i buoni piazzamenti comincino ad essere troppi nel senso che, a questo punto, poteva starci qualche successo in più?
"Sicuramente, però c'è gente che per vincere ha aspettato anche un decennio. Io vado per la mia strada, continuo a lavorare con intensità e spero che arrivi presto un altro titolo".
- Arrivare secondo dopo un play off è frustrante oppure rafforza il morale?
"Se perdi uno spareggio, appena uscito dal campo non puoi essere contento, però a mente fredda cambia tutto. C'è la soddisfazione di aver giocato bene e la consapevolezza che arrivare in quella posizione nell'European Tour non è facile. In sostanza si traggono solo sensazioni positive".
- Sei 73° nel World Ranking...
"L'obiettivo è quello di entrare nei primi 50 entro fine anno per poter poi giocare i major e i tornei del World Golf Championships. Infatti solo partecipando a queste gare, e naturalmente giocandole bene, si entra in un circolo vizioso dove è tutto completamente diverso".
- Sei considerato l'erede naturale di Rocca...
"In questo momento non lo sono sicuramente. Non possono essere fatti paragoni: Costantino ha avuto una carriera eccezionale e io sono agli inizi. Mi auguro almeno di avvicinarmi a quello che ha fatto lui, ma ora è ancora troppo presto per qualsiasi accostamento".
- Ci hai giocato insieme al PGAI Championship...
"Non mi era mai capitato in un torneo e confesso che mi sono emozionato. Mi ricordo da bambino, neanche tanti anni fa, che lo ammiravo in televisione al Masters con Tiger Woods o all'Open Championship. Essere lì insieme a lui mi è sembrato come se, all'improvviso, stessi giocando al calcio con Mazzola o con Platini".
- Un'esperienza anche istruttiva?
"Indubbiamente, con uno come lui c'è sempre da imparare. In ogni caso Rocca è una persona estremamente disponibile: quando sono entrato nel tour mi ha aiutato molto. Spesso abbiamo fatto insieme dei giri di prova e mi ha dato tanti consigli preziosi per migliorare".
- Sei sposato con Valentina: quanto è importante il matrimonio per un pro?
"E' fondamentale avere delle basi solide. Facciamo una vita sempre in viaggio, cambiando albergo, cibo, fuso orario, per cui avere un equilibrio personale è molto importante. Valentina mi segue per almeno metà dei tornei ed è stata una fortuna aver incontrato una persona che mi aiuta molto a mantenere l'equilibrio sia nei momenti belli che in quelli brutti."
- Come passi il tuo tempo libero, ammesso che ce l'abbia?
"Con gli amici, senza fare niente di particolare, andando a cena o al cinema. Seguo tutti gli sport in televisione, il calcio magari un po' di più per tifare Inter".
- E il golf?
"Ogni tanto vedo anche quello. In particolare i major. Però mi sono un po' stancato di assistervi solo al video, vorrei viverli direttamente. Comincerò quest'anno con l'Open Championship: spero che sia il primo di una lunga serie".
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